Non si monetizza il rischio, si elimina!

I poteri forti per far passare dei progetti molto inquinanti riescono sempre a monetizzare il rischio per le future generazioni ma non riescono mai a dare un lavoro e un salario dignitoso per i loro dipendenti. Rifondazione da decenni si è schierata contro la cementificazione, e ora principalmente contro il polo logistico di Altedo che contribuirebbe all’aumento di CO2 e all’aumento del trasporto su gomma anziché su ferro.

Le ripetute conferenze internazionali sul clima, a cominciare da Kyoto a finire con quella ultima di Parigi, sono disattese. I famosi obiettivi prefissati 20-20-20, non sono stati raggiunti. I traguardi da raggiungere erano i seguenti: tutti i paesi aderenti a quelle conferenze dovevano ridurre l’inquinamento di CO2 (anidride carbonica) entro l’anno 2020 del 20% rispetto al 1990. Più aumenta il trasporto su gomma e più aumenta il consumo di suolo vergine per costruire nuove strade e autostrade a cominciare dalla prevista terza corsia dell’A13, della nuova cispadana, ecc. L’Emilia Romagna, che ha il terreno più fertile d’Europa, si trova invece tra i primi posti delle regioni italiane per il consumo di suolo vergine.

L’11 novembre 2020, nel consiglio comunale di Granarolo, l’unica a votare contro quest’opera mostruosa è stata la sottoscritta consigliera Francesca Sparacino del PRC-SE, gli altri si sono adeguati ai poteri forti. Ci fa piacere che anche Legambiente si sia distinta, in modo netto, per salvaguardare l’ambiente, il clima e la terra. Le altre associazioni ambientaliste appena sapranno che sta per decollare questo hub (centro) della logistica di Altedo, adiacente allo svincolo dell’autostrada A13 Bologna Padova, sicuramente si opporranno alle colate di cemento su 343.000 mq di terreno vergine. Per gli altri 57.000 mq dell’ex zuccherificio ci sarà la rigenerazione urbana. In maggio 2019 alcune testate giornalistiche scrivevano che a regime questa logistica impiegherà 500 posti di lavoro, oggi si dice che i posti saranno 1900. Non si dice invece che in queste tipologie di lavori di appalti e subappalti i nuovi assunti saranno tutti precari. E veniamo alla monetizzazione del rischio.

Nel nuovo Accordo Territoriale s’introduce per la prima volta ciò che diventerà ordinario dopo l’approvazione del PTM (Piano Territoriale Metropolitano), cioè che il 35% degli oneri urbanistici derivanti dal nuovo insediamento di Altedo saranno destinati al neo nato Fondo perequativo metropolitano: si tratta di circa 6 milioni di euro che finanzieranno progetti di rigenerazione urbana. Nella proposta di PTM sottoscritta a luglio dal Sindaco metropolitano, è previsto che la quota di perequazione – una volta approvato il Piano – salga al 50%. Oltre alle risorse per il Fondo di perequazione vi sono ulteriori 4,5 milioni di euro (derivanti sempre da oneri urbanistici) che saranno investiti sul territorio dei Comuni interessati. Come mai nelle ferrovie, poiché sono quasi tutte elettrificate, non s’investe di più per il trasporto di merci e persone, in puntualità, confort e anche per il trasporto di container per i generi alimentari freddi o surgelati? Nella speranza che nasca un comitato sovra comunale di cittadini e associazioni di cui saremo onorati di fare parte e che siamo disponibili, tramite la sopra citata consigliera, a portare all’attenzione del Consiglio Comunale di Granarolo le idee, i documenti e le proposte che saranno prodotti contro questa ennesima cementificazione.

 

PRC Granarolo dell’Emilia