Verso l’11 marzo: no ai brevetti sui vaccini

CAMPAGNA “NO BREVETTI SUI VACCINI”: INCONTRO CON L’ASSESSORATO REGIONALE ALLA SANITA’
L’11 MARZO GIORNATA DI MOBILITAZIONE CONTRO LA SPECULAZIONE SULLA PANDEMIA
Si è volto ieri pomeriggio l’incontro con l’Assessore regionale alla Sanità Donini e i dirigenti di settore, un confronto richiesto nell’ambito della campagna nazionale e internazionale “contro il mercato dei vaccini e la speculazione in atto” che vede la partecipazione di varie realtà quali Unione Sindacale di Base, Potere al Popolo, Rifondazione Comunista, Noi Restiamo.
Le realtà promotrici hanno ribadito all’assessore la necessità di pubblicizzare i brevetti e avviare una produzione autonoma delle dosi necessarie per rompere i ricatti delle multinazionali, invitando la stessa giunta regionale a prendere una netta posizione come istituzione locale rispetto a questa priorità in sede di Conferenza stato-regioni e di Comitato europeo delle Regioni, come anche di non subordinare a logiche “geopolitiche” l’approvvigionamento delle dosi necessarie che nulla devono avere a che fare con la tutela della salute di tutti, come ad esempio il caso del vaccino russo e altri.
Su questo punto l’assessore, pur riconoscendo che i vaccini sono effettivamente un “bene comune, ha replicato che la Giunta regionale non è ad oggi intenzionata a dare priorità a queste rivendicazioni concentrandosi nel dare indicazioni nella mera gestione dei continui ritardi dell’approvvigionamento delle dosi.
Sono stati affrontati anche altri temi connessi con il piano vaccinale, sulla trasparenza dei dati e delle informazioni sull’emergenza e sulla situazione della sanità in generale, sulla gestione delle varie tipologie di vaccino nei diversi settori e categorie da proteggere, sulla accelerazione della vaccinazione in ambito scolastico, sulla definizione delle categorie a rischio e “fragili” ad oggi non riconosciute: tante le gravi patologie non riconosciute come tali, come troppi i settori a rischio esclusi, dalla grande distribuzione al sistema carcerario.
Abbiamo sottolineato il netto rifiuto all’introduzione di “patenti vaccinali”, di abbassamento delle misure di precauzione anche a fronte di una eventuale normalizzazione delle forniture e somministrazioni vaccinali.
Altro punto del confronto è stata la omogeneizzazione a livello regionale dei modelli di prevenzione precoce che ad oggi sono differenti da provincia a provincia (è stato portato l’esempio dei medici di medicina generale a Reggio Emilia).
Su questi temi vi sono stati alcuni chiarimenti e disponibilità di massima che però devono fare i conti con una effettiva vigilanza che ad oggi riteniamo insufficiente o assente e soprattutto con la stessa carenza che è determinata dal monopolio della produzione e dei brevetti che stiamo denunciando.
Il confronto dovrà proseguire anche alla luce dei dati in netto peggioramento, come confermato dall’assessorato.
Come promotori della campagna ribadiamo che una presa di posizione da parte della Giunta regionale sia un dovere istituzionale e che a fronte di questa urgenza non riteniamo accettabile che lo stesso Presidente della Regione Bonaccini prenda posizioni, anche molto discutibili, su tutta una serie di argomenti e non su questa che è una evidente priorità per la salute di tutti e tutte.
Anche questi temi saranno al centro della giornata di mobilitazione internazionale “No Profit On Pandemic” del prossimo 11 marzo.